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Rovesciando un'intera tradizione critica, Alberti, svela un Manzoni niente affatto moralista cattolico, anzi scrittore attento a sottolineare la propria estraneità a qualunque esternazione religiosa e/o morale dei suoi personaggi estremamente autonomi che seguono solo la loro spontaneità naturale. L'ispirazione poetica del Manzoni dei 'Promessi Sposi', romanzo in realtà senza protagonisti, acquista così un vero splendore in personaggi decisamente universali, senza registri, ruoli, finalità, come l'uomo, senza predestinazione. Qual è allora il ruolo effettivo della Provvidenza in questo travagliato romanzo impossibile? E la fede? E' una credenza popolare?